Come difendersi da un accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate

Ricevere un avviso di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate può generare non poca ansia, soprattutto quando non si conoscono i propri diritti o le modalità corrette per reagire. In questa guida ti spieghiamo cosa significa subire un accertamento, cosa fare se ricevi una comunicazione e in che modo può aiutarti un avvocato tributarista esperto.

Come difendersi da un accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate

Cos’è un accertamento fiscale?

L’accertamento fiscale è lo strumento con cui l’Agenzia delle Entrate verifica la correttezza delle dichiarazioni dei redditi, dell’IVA e di altri tributi. Può essere attivato in caso di:

  • incongruenze tra i dati dichiarati e quelli rilevati da banche dati o controlli incrociati;

  • mancati versamenti o omessi adempimenti;

  • accessi o ispezioni presso aziende e professionisti.

Esistono diverse tipologie di accertamento:

  • Accertamento sintetico o redditometrico: basato sul tenore di vita del contribuente;

  • Accertamento analitico: parte da elementi certi come fatture, registri o bilanci;

  • Accertamento induttivo: utilizzato in assenza di scritture contabili affidabili.

Le fasi dell’accertamento: come si sviluppa

  1. Controllo formale o comunicazione bonaria
    La prima fase è spesso “amichevole” e si apre con una lettera di compliance o una comunicazione di irregolarità. In questa fase è possibile chiarire la propria posizione senza sanzioni pesanti.

  2. Invito a comparire / questionario
    In alcuni casi il contribuente riceve un invito a presentarsi o a fornire documentazione aggiuntiva. È un passaggio delicato che può sfociare in un vero e proprio accertamento.

  3. Avviso di accertamento
    È l’atto formale con cui l’Agenzia delle Entrate contesta una violazione e richiede il pagamento di maggiori imposte, sanzioni e interessi. Può essere impugnato entro 60 giorni.

  4. Cartella esattoriale o iscrizione a ruolo
    Se non si paga né si presenta ricorso, l’accertamento diventa definitivo e il debito viene affidato all’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Cosa fare se ricevi un accertamento fiscale

Il primo consiglio è: non ignorare l’atto. I termini per agire sono perentori e, se scadono, l’accertamento diventa definitivo.

Ecco i passi da seguire:

  • Analizza attentamente l’atto ricevuto, controllando date, motivazioni e importi.

  • Verifica la correttezza della notifica: eventuali errori formali possono rendere l’accertamento nullo.

  • Conserva tutta la documentazione fiscale relativa all’anno contestato.

  • Evita il fai-da-te: rivolgiti subito a un professionista esperto in diritto tributario.

Perché è utile un avvocato tributarista

Difendersi da un accertamento fiscale non significa solo contestare un importo. Significa mettere in discussione l’intero impianto accusatorio, individuare vizi formali e sostanziali, ed eventualmente accedere a strumenti deflattivi del contenzioso (come l’accertamento con adesione o il reclamo/mediazione).

Un avvocato tributarista a Milano può:

  • Esaminare l’atto di accertamento e valutarne la legittimità;

  • Redigere un’istanza di adesione per ridurre le sanzioni;

  • Impugnare l’atto presso la Commissione Tributaria;

  • Seguirti nel contenzioso fino al secondo grado di giudizio;

  • Affiancarti anche in caso di verifiche penali tributarie, se l’accertamento assume rilevanza penale.

Rimedi alternativi: accertamento con adesione e definizione agevolata

Non sempre è necessario arrivare in giudizio. In molti casi è possibile definire la controversia in via stragiudiziale, ad esempio:

  • Accertamento con adesione: consente di chiudere la vertenza con il Fisco prima della notifica dell’avviso, beneficiando di una riduzione delle sanzioni fino a un terzo.

  • Rottamazione dei ruoli: se l’accertamento è già divenuto definitivo, è possibile accedere a piani agevolati di pagamento o definizione agevolata delle cartelle.

Tempistiche: quanto tempo hai per reagire?

  • Comunicazione bonaria: 30 giorni per rispondere;

  • Avviso di accertamento: 60 giorni per impugnare;

  • Accertamento con adesione: 15 giorni dalla convocazione dell’ufficio per aderire;

  • Cartella esattoriale: 60 giorni per fare ricorso.

Errori da evitare

  • Ignorare le lettere dell’Agenzia delle Entrate

  • Affidarsi a figure non qualificate

  • Pagare senza aver valutato se l’atto è impugnabile

  • Confondere accertamento con cartella esattoriale (sono atti diversi con scadenze diverse)

Come difendersi da un accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate

Un accertamento fiscale non è la fine del mondo, ma va affrontato con prontezza e strategia. Ignorare l’atto o affrontarlo con superficialità può portare a conseguenze gravi, come sanzioni elevate, pignoramenti o blocchi dei conti correnti.

Affidarsi a uno studio legale esperto in diritto tributario è la scelta migliore per far valere le tue ragioni, evitare sanzioni sproporzionate e tutelare il tuo patrimonio.

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